Persecuzioni.
Dalla caccia ai rifugiati siriani in Libano alla repressione delle voci dissidenti in Iran. Brevi da Turchia, Iraq e Gaza.
Libano. Dalle persecuzioni della comunità rifugiata siriana fino agli accordi UE- Libano per rimpatriare i rifugiati siriani nel proprio Paese.
Domenica 7 aprile a Jbeil, a nord di Beirut, è stato rapito e ucciso da un gruppo di uomini armati Pascal Sleiman, esponente politico delle Forze Libanesi (partito in opposizione ad Hezbollah). Il suo corpo è stato ritrovato in un secondo momento in Siria. I fatti hanno suscitato rabbia e indignazione nella popolazione di Jbeil- di cui Sleiman era originario e coordinatore del partito- portando decine di persone a bloccare l’autostrada che conduce nel nord del Paese. Per l’omicidio è inizialmente spuntata l’ipotesi della matrice politica, con cui sono riapparsi i fantasmi che in passato hanno trascinato il Libano in una devastante guerra civile.
Nelle ore successive al ritrovamento del cadavere, il quadro è cambiato. Sleiman è stato assassinato per un tentativo di furto d’auto andato a male e operato da un gruppo di siriani. La nazionalità degli assassini ha scatenato violenti raid nei confronti della popolazione siriana rifugiata in Libano, che da tempo è diventata capro espiatorio della grave crisi socio-economica che ha colpito lo Stato libanese.
In un rapporto pubblicato da AICS, a Marzo 2022 il Libano contava più di 800 mila rifugiati siriani: dal 2015, lo Stato libanese non riconosce più loro lo status di rifugiato.
La persecuzione di chi fugge in Libano dalla guerra in Siria, spinge decine di persone ad attraversare il mare per raggiungere le coste di Cipro. Il governo di Nicosia ha sospeso le richieste di asilo per i rifugiati siriani in arrivo sull’isola a bordo di piccole imbarcazioni: tra il 2023 e marzo 2024, sul territorio cipriota sono state presentate oltre 8.500 domande di protezione
Oggi la presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen è volata a Beirut insieme al presidente di Cipro, Nikos Christodoulides. In Libano è stato firmato un accordo con cui l’Europa destina un miliardo di euro al governo libanese per fermare le partenze verso le coste del Mediterraneo. Nel piano sono previsti aiuti economici per il Libano fino al 2027, mentre si afferma un supporto ai rimpatri volontari dei siriani nel proprio Paese ormai “ritenuto sicuro”.
L’ultimo rapporto di ACHR (Access Center for Human Rights) del 2023 ha documentato come in Libano ci siano stati 1.080 arresti arbitrari e 763 deportazioni forzate dei rifugiati in Siria. I rimpatri forzati comportano indagini, processi davanti a tribunali militari e civili, torture, sparizioni. ʺIn alcuni casiʺ- si legge nel dossier- ʺle persone vengono consegnate dalla Quarta Divisione dell’esercito siriano a bande di trafficanti che li detengono in fattorie o case sul confine per ricattarli e sfruttarli finanziariamente o a scopo sessualeʺ. Inoltre, per migliaia di rifugiati siriani è impossibile fare ritorno alle proprie abitazioni: alcune sono state distrutte durante la guerra, mentre altre si trovano nelle zone occupate da bande jihadiste nel Governatorato di Idlib; dove le condizioni di vita risultano essere particolarmente critiche.
Iran. 95 esecuzioni capitali dall’inizio del 2024.
In Iran non si fermano le esecuzioni capitali contro dissidenti, minoranze etniche e manifestanti che all’indomani dell’omicidio di Jîna (Mahsa) Amini hanno preso parte al movimento anti- governativo nell’autunno del 2022.
A rischiare la pena capitale c’è anche il famoso rapper iraniano Toomaj Salehi, condannato a morte proprio la scorsa settimana. Toomaj, famoso artista conosciuto per i suoi testi di denuncia contro un regime corrotto e oppressivo, è una delle persone arrestate durante le proteste del 2022. Dopo essere stato rilasciato per un breve periodo, il cantante è stato di nuovo condotto in carcere con accuse che oggi lo condannano a morte. Toomaj ha meno di venti giorni di tempo per opporsi alla decisione delle autorità iraniane. #FreeToomaj è l’hastang che accompagna le notizie sul giovane, mentre sul web si moltiplicano le risposte all’appello lanciato per salvare la vita di Toomaj. A sostegno del rapper ci sono anche 300 musicisti iraniani che accendono i riflettori sugli abusi del regime iraniano.
Secondo Amnesty International, in questi primi mesi del 2024 sono già state eseguite 95 condanne a morte.
Centinaia di persone restano in carcere subendo gravi violazioni dei diritti umani. Fra di loro c’è anche Saman Yasin, cantante curdo; anche lui imprigionato per le proteste di piazza.
Inizialmente condannato a morte, la pena di Yasin è stata poi convertita a cinque anni di reclusione in isolamento ed esilio nel carcere di Kerman. Il giovane ha subito anche un ricovero in un ospedale psichiatrico contro la sua volontà. In una lettera, Yasin ha raccontato la terribile detenzione a cui è sottoposto da quasi due anni.
Brevi.
Turchia. Centinaia di manifestanti si sono recati in piazza Taskim, ad Istanbul, per celebrare il 1° Maggio, nonostante il divieto lanciato dal presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. La polizia ha attaccato la manifestazione con proiettili di gomma e gas lacrimogeni. Le forze dell'ordine hanno arrestato 217 persone.
Il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, ha dichiarato che lo Stato Turco si unirà alla richiesta del Sud Africa di condannare Israele per genocidio davanti alla Corte Internazionale. Erdoğan ha più volte condannato lo Stato Israeliano per i crimini commessi contro l’umanità; reati che la Turchia compie sistematicamente nei territori nell’Amministrazione Autonoma Democratica della Siria del Nord e dell’Est, dove tra il 2023 e il 2024 ha colpito infrastrutture civili di estrema importanza. Oggi, 2 mln di persone non hanno accesso ad acqua e ad energia elettrica.
Iraq. L’Iraq condanna le relazioni omosessuali con pene tra i 10 e i 15 anni. Ormai da tempo, la comunità LGBTQI+ è nel mirino delle politiche irachene, che spesso utilizzano altre leggi morali per punire le coppie dello stesso sesso. Il deputato Amir Al- Maamouri ha affermato che la nuova legge è ʺun importante passo in avanti nella lotta alle devianze sessuali che contrastano con i valori islamici e socialiʺ. La bozza di legge precedente aveva addirittura previsto la pena capitale.
Om Fahad, tik toker irachena, è stata assassinata davanti alla propria casa a Baghdad da un uomo che apparentemente avrebbe dovuto consegnare del cibo. La giovane donna era già stata condannata a sei mesi di reclusione per “discorsi indecenti contro la moralità irachenaʺ. Nel 2023, l’Iraq ha lanciato una campagna per ripulire i social media da contenuti ostilità a morale e tradizione del Paese.
Gaza. Continuano i colloqui fra Hamas, Egitto e Qatar per un cessate il fuoco nella guerra di Israele su Gaza in vista dei negoziati che si terranno ad Il Cairo.
Nonostante i richiami dell’Onu e il mandato d’arresto che dovrebbe essere emesso a breve dalla Corte Penale Internazionale, il premier israeliano Netanyahu continua a bombardare la popolazione palestinese e minaccia l’invasione di Rafah.
Ad oggi, si contano oltre 34 mila palestinesi uccisi in una guerra che va avanti ormai da sette mesi.